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Spedito - 05 June 2009 : 13:48:23
Dopo quasi un mese, e alla vigilia del mio secondo concerto dei Sick Tamburo, scrivo finalmente il racconto del mio primo, ovvero la loro “data zero” come GM la definiva. E allora, l’8 maggio sono uscito in gran ritardo ed ero già quasi sicuro di non farcela a prendere il treno, quindi corsa per arrivare al pullman, scale di corsa per entrare e uscire dalla metro, una volta a Porta Susa ho obliterato il biglietto e di corsa al mio solito 3° binario. Miracolosamente in tempo, dopo qualche secondo ero comodamente seduto sul treno, senza fiato. E l’emozione cominciava a farsi sentire: dopo ben 4 anni pensare di tornare alla stazione di Verona, che tante volte mi ha ospitato in passato, e rivedere tanta gente dei bei tempi, compresi Elisabetta e Gianmaria, non è cosa da poco. Ma avevo anche un certo timore, e cioè che, mentre ormai il corso degli eventi mi aveva portato, in modo graduale, ad un rapporto sempre più disteso e confidenziale con Eva, con loro due a parte il velocissimo saluto all’Mtv day 2007, erano appunto 4 anni che non ci vedevamo e parlavamo. Insomma, temevo di dover ricominciare da capo: quando mi sentivo un po’ in imbarazzo con Gianmaria e non scambiavo quasi parola con Elisabetta per timidezza sia mia che sua. Comunque tra tutte queste ansie, ma anche con tanta curiosità il mio viaggio è proceduto al meglio, sono arrivato a Milano centrale, e appena sceso ho incontrato una mia amica che casualmente era sul mio stesso treno, senza saperlo, e dove ho fatto la triste scoparta che avevano eliminato i cari vecchi annunci dei treni, io li adoravo quelli vecchi di Milano centrale, erano particolari e mi ci ero affezionato dal mio primo concerto dei P+ nel 2003! Comunque, ho preso poi l’altro treno per Verona e poco dopo le 16 sono arrivato. E come immaginavo, è stato davvero strano ritrovarmi in quella stazione! Sceso sotto ho raggiunto Andrea che era assieme e Leo, che faceva già parte dello staff dei live dei Prozac+, e adesso è fonico dei Sick. Andrea ci ha portati al locale, siamo rimasti un bel po’ lì fuori in attesa del loro arrivo, sotto un sole caldo e temperature sopra i 30 gradi! Un po’ dopo le 18 abbiam finalmente visto arrivare un furgone (che non è più quello mitico dei P+) da cui è sceso subito Gianmaria che ci ha salutati molto calorosamente, devo dire che non me lo aspettavo, davvero gentile, e poco dopo Elisabetta un po’ frastornata dal viaggio, si è seduta sugli scalini davanti al locale a mangiarsi un panino. Mi è bastato qualche minuto per capire che non c’era da preoccuparsi, i rapporti si sono nuovamente sciolti da subito, entrambi li ho ritrovati, non come li avevo lasciati, ma ancora meglio! Lì ho trovati bene, in forma, lo stesso che avevo pensato rivedendo Eva nel 2007. Evidentemente una pausa dai Prozac+ era indispensabile per tutti e tre, una pausa appunto, non un abbandono definitivo, dopo aver rivisto anche loro mi viene sempre più da pensare che il discorso non sia ancora chiuso. E quindi dopo tante belle chiacchere è cominciato il soundcheck, cosa che in questi anni mi era mancata davvero tanto, anzi in certi casi trovo che sia la parte più divertente, con quella bella atmosfera, col locale vuoto e loro che provano, che ti parlano, e tu lì che li guardi. Nel frattempo Andrea era dovuto tornare a casa e io ero rimasto lì da solo, ma la cosa per l’appunto non mi dispiaceva per niente. C’erano loro gentilissimi, io cercavo di non stargli addosso, però loro ogni tanto si avvicinavano, mi offrivano da bere… Poi bellissime le prove, con Elisabetta che diceva: “Prova uno due, topo!”, li ho sentiti provare “Il mio cane con 3 zampe”, “Topoallucinazione”, “Finché tu sei qua” e la famosa “So che sai”, che per me è stata davvero una sorpresa, nel senso che ormai voi sapete che questa canzone esiste, io invece non lo sapevo in quel momento, ho visto Gianmaria che si preparava a cantare, non capivo, poi ho sentito la canzone, e l’ho trovata subito bellissima! Dopo le prove Gianmaria mi ha detto di restare dentro al locale, in modo da non dovermi neanche mettere in lista per gli accrediti, come è stato quasi sempre del resto. E allora sono rimasto lì ad aspettare, ho visto gli altri gruppi che provavano, e intanto un tipo molto gentilemente mi ha offerto 2 fette di pizza… quando si dice “Non accettare niente dagli sconosciuti”, invece io ho accettato e gradito particolarmente! Più tardi è arrivato Andrea e compagnia, siamo andati a sederci ai tavolini, dove in seguito ci hanno raggiunti…una vecchia conoscenza di nome Monica, e poi Ebony, che così ho finalmente potuto conoscere di persona. Abbiam subito legato, io le ho detto che Elisabetta aveva chiesto di lei, che non ci credeva, ma invece era vero: Betta legge ancora il forum e quindi nel pomeriggio mi aveva detto: “Ma stasera viene Ebony vero?”. Comunque abbiam parlato a lungo, abbiam visto i gruppi spalla, numerose pause siga, ci siam presi da bere, e per fortuna mi ha informato che all’entrata ti davano una tessera su cui venivano segnate le consumazioni, da pagare all’uscita. Io non avendo la tessera rischiavo di pagare un bel po’, quindi appena ho visto GM gli ho subito spiegato la questione e lui mi ha detto semplicemente di passare poi con loro all’uscita e di dire, se mi avessero chiesto, che facevo parte del gruppo.. che onore! Molto più tardi del previsto, è poi cominciato il concerto, introdotto dalla prima traccia del disco “Sick Tamburo”, poi Il mio cane, Intossicata, Parlami per sempre, Dimentica, Forse è l’amore, Topo, Non, Finché tu sei qua, Tocca 24-7, Sogno, Prima che muoia ancora e al quel punto si sono allontanati mentre è stata messa la traccia finale del disco “Urubmat kcis”. Io ero lì che attendevo di sentire “So che sai”, che avevo già annunciato a tutti, che era bellissima etc… ma non l’han fatta! Poi sono risaliti, per il bis di “Il mio cane”, ma niente So che sai! Va beh, ho poi chiesto a Betta, c’è stato qualche problema per cui non l’hanno potuta fare, anche se era in scaletta. Abbiam parlato tanto con lei e con Gianmaria, siamo stati nel camerino con loro, ci siamo fatti le foto vicino al bar.. Quando il locale stava chiudendo siamo usciti con loro, e così io non ho avuto problemi con la tessera mentre gli altri, che in teoria avrebbero dovuto pagare le consumazioni, sono usciti gratis in quanto “facevamo tutti parte del gruppo”. Fuori ci siamo salutati, Elisabetta e Gianmaria continuavano a ringraziarci, a dirci che hanno bisogno ancora di più adesso del nostro sostegno, etc. Poi anche noi siamo partiti, Andrea mi ha portato in stazione, dove sono arrivato alle 3:40, esattamente due ore prima del mio treno, lo stesso che prendevo anni fa! Era davvero bello, mi son sentito ringiovanito, come se fossi tornato di colpo al 2004-2005! E tra l’altro la stazione di Verona si riconferma la migliore dove passare la notte: sempre aperta, non fa mai freddo, è tranquilla… fossero tutte così! Una volta sul treno ho un po’ dormicchiato, poi solito cambio a Milano, nel resto del viaggio ho riascoltato la registrazione del soundcheck e del concerto, con grande attenzione alla famosa “So che sai”, mi venivano quasi le lacrime, ma ero contento, era andato tutto al meglio! Dopo 4 anni avevo finalmente rivissuto l’emozione di un concerto con Elisabetta e Gianmaria, coi quali appunto, il rapporto si è subito ristabilito, e mi son reso conto che non è così traumatico rivedere loro 2 senza Eva, che davvero pensavo sarebbe stato un trauma, ma invece no: l’emozione è la stessa, ma i Sick Tamburo non sono i Prozac+ e viene naturale vederli così, è un’altra cosa, appunto! Quindi mi sono goduto felicemente il momento, speranzoso di rivedere anche Eva due giorni dopo, senza però neanche immaginarmi... quel che mi aspettava! ŔÎÇØ+
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